CRISTIAN PERTAN, "BOCCIA"
01- 01- 2005 01- 01- 2021: PRESENTE !
Cristian nasce a Trieste, il 1 giugno 1974, da Mario Pertan ed Elsa Federici, entrambi originari di un paese di campagna tra Umago e Buie, in Istria. Il piccolo Cristian, figlio unico, cresce tra la casa dei genitori a Trieste e quella dei nonni materni a Pizzudo, nel comune di Umago, dove passa molto tempo, soprattutto nei mesi estivi, stringe così molte amicizie, sia al di qua che al di là del confine e comincia a coltivare le passioni che contraddistingueranno la sua vita. Da ragazzo inizia a frequentare la curva nord dello stadio Grezar ed a seguire la squadra della sua città natale anche in trasferta. Pur orgoglioso della sua Trieste, Cristian sente molto le sue radici istriane e spesso diverte i suoi amici, parlando scherzosamente quel colorito dialetto istro-veneto appreso da amici e parenti fin da bambino. Completati gli studi superiori al liceo Oberdan e dopo aver assolto gli obblighi di leva presso il 9°Btg. Col Moschin, Cristian decide di provare ad intraprendere la carriera militare e si iscrive all’accademia militare di Modena, nel 1994. Terminata l’accademia, Cristian si iscrive alla scuola militare di applicazione di Torino nella quale, nel 1998, viene nominato tenente dei paracadutisti. Nello stesso periodo, sempre a Torino nell’ambito della scuola militare, si laurea in scienze politiche. L’anno successivo viene assegnato al 183°B.tg. paracadutisti “Nembo” di Pistoia e negli anni successivi partecipa a varie missioni in Bosnia e Kosovo. La sua carriera diviene brillante, nel 2003 è nominato capitano e l’anno successivo viene trasferito alla scuola Militare di Paracadutismo di Pisa in qualità di Capo Sezione Addestramento.
La carriera militare lo tiene lontano da casa ma appena possibile, nei fine settimana, Cristian torna dai suoi a Trieste e soprattutto nella sua amata Istria. Nel frattempo Cristian, ormai da tutti soprannominato “Boccia” per la sua testa rotonda e liscia, impara a suonare la chitarra e nel suo ormai costante ed ostinato sforzo di divulgazione della storia della sua terra, fonda con Nello ed altri amici il gruppo dei “Non nobis domine”, che dà vita a canzoni come “Mas 96” e “Terra Rossa”, divenute celebri nell’ambiente della musica alternativa. Nonostante la sua giovane età “Boccia” ha letto e studiato molto, per sua passione e curiosità verso il mondo e la società umana, è conosciuto da molti come una persona ricca, di grande cultura ed eccezionale ricchezza spirituale. All’alba dell’anno 2005, a metà strada tra i 30 e i 31 anni, in uno dei periodi più felici della sua vita, Cristian Pertan se ne va inaspettatamente, in sella al suo motorino tanto vecchio e lento da sembrare innocuo, ironia della sorte proprio in una via intitolata ad un patriota istriano. Dopo l’ennesima serata coi suoi amici, dopo l’ennesimo periodo di ritorno a casa, per l’irresistibile richiamo della sua terra, Cristian parte così, stavolta senza salutare, stavolta per una missione più grande, per un viaggio più lungo.
Il sentirsi e professarsi istriano era per Cristian un'autentica MISSIONE. Come capitano della Folgore viaggiava molto ed incontrava parecchie persone. Questo gli ha permesso di far conoscere a tanti in giro per l'Italia l'esistenza di un lembo di terra tanto affascinante e ricco di tradizioni, ma soprattutto un territorio dalla storia tormentata, strappato all'Italia da un ingrato destino. E' stato grazie a Cristian che molti, prima disinteressati o inconsapevoli, si sono appassionati alla storia d'Istria, di Fiume e della Dalmazia; è stato grazie al suo impegno che tanti giovani figli o discendenti di esuli hanno riscoperto le proprie radici, è stato grazie alla sua tenacia che non solo a livello locale si è ricominciato a parlare più diffusamente di storia e cultura della Venezia Giulia, ancor prima dell'istituzione del Giorno del Ricordo. Ne sono un esempio le tante curve calcistiche che, indipendentemente dai gemellaggi e dall'eventuale "colore" politico, hanno sventolato in questi anni le bandiere azzurre con la capretta istriana e continuano oggi a farlo. Tutto questo, per Cristian, non aveva nulla a che fare con la politica, era una pura e vera ragione di vita.
Questa è la MISSIONE che Cristian Pertan ha voluto adempiere fino all'ultima ora!
Questa è la MISSIONE che l'Associazione Culturale Cristian Pertan porterà avanti in suo nome.
TRATTO DAL SITO
dell' ASSOCIAZIONE CULTURALE CRISTIAN PERTAN che Ringraziamo per il materiale!
CANZONE GIULIANA (DI CRISTIAN PERTAN)
A cinque chilometri il primo confine
Non posso scordare non era così
Quei giorni vigliacchi non furon la fine
Del sangue italiano che fu sparso qui
Ricordo i fratelli che non son tornati
Cantare spavaldi in quell’ultima ora
Tra piccoli boia di rosso ammantati
Il filo di ferro e la gelida bora
Sui corpi straziati poi l’erba ricrebbe
Ma torna al mio cuore un’eco lontana
La voce di uomini in grigioverde
Rimasti a morire su terra italiana
Sogniamo sempre l’Istria nobilissima
L’Istria di nuovo libera e redenta
Sogniamo sempre Fiume e la Dalmazia
In Italia e non in croazia
E per questa terra che invoca giustizia
Il nostro dolore non si è mai placato
Ma verrà il giorno di perfetta letizia
Quando il nostro popolo sarà tornato
Nei propri villaggi nelle sue città
Tra la terra rossa e l’azzurro del mare
Lucente nel sole a noi si offrirà
La terra che i padri ci fecero amare
Da sempre e per sempre è la nostra terra
Amore più grande di ogni forza umana
Dolore e grandezza nel cuore rinserra
La sua gente indomabilmente italiana
Sogniamo sempre l’Istria nobilissima
L’Istria di nuovo libera e redenta
Sogniamo sempre Fiume e la Dalmazia
In Italia e non in croazia.
È l’Italia del dolore, è l’Italia dell’amore,
sarà sempre Italia almeno nel mio cuore ...